L’acido ialuronico è stato scoperto solo di recente?
No, gli scienziati lo hanno scoperto quasi un secolo fa. Nel lontano 1934 (non di recente, come ci assicurano le pubblicità), il biochimico tedesco Karl Meyer e il suo collega John Palmer pubblicarono un articolo in cui descrivevano una sostanza densa e viscosa proveniente dal corpo vitreo di un occhio di mucca. La chiamarono acido ialuronico.
Dal punto di vista chimico, si tratta di un polimero, cioè di una catena composta da un gran numero di anelli ripetuti: pezzi di acido glucuronico e del polisaccaride glucosamina. Grazie alla sua struttura, una molecola di acido ialuronico può legare molte molecole di acqua e trattenerla nei tessuti.
Secondo la Cleveland Clinic, un quarto di cucchiaino di acido ialuronico può contenere oltre 5 litri di acqua.
L’acido ialuronico è presente nel corpo umano?
Sì. L’acido ialuronico si trova in molti organi e tessuti. Ad esempio, fa parte del liquido sinoviale. Si tratta di un mezzo speciale all’interno dell’articolazione che lubrifica le superfici e riduce l’attrito. Si trova anche nella cartilagine, nelle lacrime e nella saliva. E, naturalmente, nella pelle.
La pelle è composta da tre strati. Il più alto è l’epidermide. Si tratta di un insieme di file di cellule che, maturando, accumulano la proteina cheratina e diventano rigide. Le cellule cheratinizzate si avvicinano sempre più alla superficie.
Lo strato più basso è l’ipoderma. Si tratta dello strato di grasso sottocutaneo, che crea ammortizzazione, contiene riserve di energia e mantiene il corpo fresco. In mezzo si trova lo strato centrale, il derma.
Il derma assomiglia a un materasso, dove le molle sono costituite da grandi molecole di collagene e sottili molecole di elastina. Lo spazio intorno è riempito da sostanze amorfe, la maggior parte delle quali è acido ialuronico. Nel derma si trovano anche i fibroblasti, cellule che producono tutti i componenti di questo strato.
La pelle giovane è elastica: ha molto collagene, elastina e acido ialuronico. Pertanto, il movimento dei muscoli mimici non lascia pieghe: il “materasso” del derma riporta la pelle al suo posto. Con l’età, i fibroblasti lavorano peggio e non riescono più a produrre tanti componenti necessari. Ecco perché il movimento muscolare lascia le rughe e la pelle sembra meno piena.
Da dove proviene l’acido contenuto nelle creme e nelle iniezioni?
All’inizio, l’acido ialuronico si otteneva solo da materie prime animali: capesante di gallo o cordoni ombelicali di animali. Nel corso del tempo, la scienza è arrivata alla produzione artificiale del polimero in condizioni di laboratorio. In questo modo, il farmaco è ottenuto puro dalle impurità proteiche, quindi non provoca gravi reazioni dell’organismo. È inoltre possibile produrre molecole di dimensioni e densità diverse in condizioni di produzione.
Si dice che l’acido ialuronico nelle creme sia inutile: le sue molecole sono troppo grandi per penetrare negli strati profondi della pelle. È vero?
Le molecole di acido ialuronico sono effettivamente diverse volte più grandi della distanza tra le cellule della pelle. Quindi il problema principale per il tecnologo è far entrare la molecola all’interno. Il polimero in sé è poco costoso, lo sforzo principale è quello di farlo passare attraverso la barriera cutanea. A questo scopo si utilizzano solo catene corte, cioè a basso peso molecolare, di acido ialuronico. Esse sono impacchettate in bolle – liposomi – o sono legate a sostanze conduttrici, o potenziatori.
Se si mette uno strato di acido ialuronico sulla superficie della pelle, esso attira l’acqua dall’aria o dalla pelle stessa. Di solito nella maggior parte della Russia il clima è secco, e negli appartamenti è insopportabile, quindi l’acido senza un sistema di somministrazione non fa altro che risucchiare l’umidità dalla pelle. Una cura di questo tipo non può che nuocere. Nei Paesi asiatici, invece, si usano spesso tonici con un alto contenuto di acido ialuronico a causa del clima umido.